Il Consiglio di Stato emette una sentenza che pone un freno ai poteri del GSE.
Tale Sentenza chiarisce che il Gestore dei Servizi Energetici non può riesaminare le proprie determinazioni di ammissione a distanza di anni.
Con una pronuncia del Tar è stato respinto un ricorso del Gse su un caso per cui il Ministero dell'Economia e delle Finanze aveva contestato, a distanza di 5 anni, la completezza della documentazione di un impianto fotovoltaico in Conto Energia inizialmente inviato e già valutato dal Gse.
Il Consiglio di Stato ha chiarito che, riferendosi ad elementi già valutati, il potere in concreto esercitato dal Gse non è qualificabile in termini di potere di verifica e controllo ma, piuttosto, è riconducibile al paradigma dell’autotutela decisoria. Questo impone dunque al Gestore di esercitare il potere entro i limiti dell’art. 21-nonies, l.241/1990, tra cui soprattutto il rispetto di un termine ragionevole, che oggi non dev’essere superiore a 12 mesi, a prescindere dall’interesse pubblico sotteso al recupero degli incentivi.
Per approfondire il caso specifico ti lasciamo il link della fonte QualEnergia: Controlli e sanzioni Gse, dal Consiglio di Stato un limite sui tempi
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